La Paura del futuro dell’Intelligenza artificiale

Sono a Zagabria alla riunione europea sulla riabilitazione. In questi giorni tra le altre cose, si è discusso dell’innovazione in riabilitazione e dell’importanza dell’intelligenza artificiale per migliorare la prognosi e per potenziare la riabilitazione attraverso la robotica attraverso gli ausili, recuperare il linguaggio e molto altro. Abbiamo anche aderito a un grande progetto europeo che ha lo scopo di vedere come l’intelligenza artificiale possa migliorare la comprensione di meccanismi di recupero e predire le possibilità di contrastare la disabilità. Nella mia relazione finale ho discusso queste tematiche e le ho proposte programma di sviluppo per i prossimi mesi. Ho detto che certamente bisognava discutere e approfondire i rischi, come inserire questo sviluppo in una dimensione etica.

È stato notevole l’imbarazzo quando diversi miei colleghi europei mi hanno chiesto come era possibile che in Italia si bloccasse uno dei simboli dell’intelligenza artificiale. Ho spiegato che io stesso non mi sarei mai aspettato una cosa del genere, peraltro del tutto inutile ad arrestare un processo ormai inalienabile. Purtroppo questo modo sbagliato di affrontare il futuro avrà un unico effetto, quello di rallentare lo sviluppo e la modernizzazione della nostra bellissima Italia. È inutile dire che chi ha preso questa decisione non si rende conto che ormai l’intelligenza artificiale è in ogni piega delle nostre attività e negli ultimi mesi ha subito un’accelerazione notevole. È giusto chiarire l’eventuale abuso di ChatGPT ma l’atto censorio assume un carattere violazione della libertà. La nostra privacy l’abbiamo già violata solo iscrivendoci ai social network. Anch’io ho diverse preoccupazioni ma bloccare o ritardare lo sviluppo di questo ambito, o di altri, significa solo ritardare lo sviluppo della medicina, della riabilitazione e negare possibilità di cura. Non bisogna aver paura del futuro ma affrontarlo con quella dose di coraggio permessa dalla conoscenza.

Rispondi