La Bioetica nella Medicina Riabilitativa: Un Viaggio tra Cura e Consapevolezza

Introduzione

La medicina riabilitativa si distingue nel panorama delle specialità mediche per la sua intrinseca complessità bioetica. Mentre altre branche della medicina possono spesso concentrarsi su interventi puntuali e outcome immediati, la riabilitazione si confronta costantemente con percorsi terapeutici longitudinali, dove le dimensioni cliniche, psicologiche e sociali si intrecciano inestricabilmente.

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Il futuro della teleriabilitazione: integrare tecnologia e cura personalizzata

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La teleriabilitazione non è solo una riproduzione remota degli interventi riabilitativi tradizionali, ma un sistema integrato di gestione a distanza che sfrutta le nuove tecnologie per migliorare la continuità delle cure e l’aderenza ai trattamenti.

Numerosi studi multicentrici hanno dimostrato l’efficacia della teleriabilitazione, evidenziando che non è inferiore alla riabilitazione in presenza. Le metanalisi Cochrane confermano che la teleriabilitazione, specie dopo l’ictus, è un modello di intervento efficace, da integrare ai percorsi tradizionali.

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L’inquinamento atmosferico diminuisce di 2,3 anni l’aspettativa di vita media

Lo afferma il rapporto AIR QUALITY LIFE INDEX® | 2023,

L’inquinamento atmosferico è la più grande minaccia esterna all’aspettativa di vita umana sul pianeta.

  • I dati più recenti dell’AQLI per il 2021 rivelano che una riduzione permanente dell’inquinamento atmosferico da PM2,5 a livello globale per soddisfare le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aggiungerebbe 2,3 anni all’aspettativa di vita media dell’uomo, ovvero 17,8 miliardi di anni di vita risparmiati.
  • L’impatto del PM2,5 sull’aspettativa di vita globale è paragonabile a quello del fumo, più di 3 volte quello dell’uso di alcolici e di acqua non sicura, più di 5 volte quello dei traumi da trasporto come gli incidenti automobilistici e più di 7 volte quello dell’HIV/AIDS.

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Feriae Augusti e un grazie al personale

ll giorno del riposo di Augusto volge al termine. Le Feriae Augusti erano state istituite per festeggiare la fine dei raccolti e la ricchezza delle messi. È così che il mio ringraziamento verso i professionisti dell’ospedale di Foligno, in occasione di questa tradizionale festa, è anche un momento di riflessione. Nei mesi passati, tra mille difficoltà, abbiamo seminato, ci siamo arrabbiati, abbiamo sorriso, ci siamo impegnati tutti insieme medici, infermieri, oss, tecnici di tutte le professioni, psicologi e personale amministrativo esprimenti comunque le nostre professionalità.

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Pensiero Pasquale tra passato e futuro

La pandemia ha cambiato la vita di tutti noi in modi che non avremmo mai immaginato. Ci siamo trovati di fronte ad una situazione completamente nuova, senza alcuna preparazione o conoscenza. Eppure, nonostante la paura e l’incertezza, abbiamo assistito ad un’onda di solidarietà e di altruismo senza precedenti, soprattutto da parte del personale sanitario. E’ stato un momento di grande unità e cooperazione, in cui tutti eravamo accomunati dallo stesso obiettivo: sconfiggere il virus.

Ma ora che la pandemia sta lentamente diminuendo, sembra che ci stiamo allontanando da quell’unità e solidarietà. L’egoismo e la polarizzazione sembrano essere diventati all’ordine del giorno, soprattutto sui social media. Quelli che erano considerati eroi, rischiano di essere ora vittime di insulti e diffamazioni. Eppure, è proprio in momenti come questi che dobbiamo tornare a concentrarci sui valori che ci uniscono e sulla necessità di lavorare insieme per il bene comune.

La Pasqua è un momento importante per fare questo tipo di riflessione. La resurrezione rappresenta la speranza di una rinascita, di un nuovo inizio. Questo può essere un momento in cui rinnovare il nostro impegno verso la coesione sociale e personale, e verso la promozione della pace. Dobbiamo imparare a vedere gli altri come alleati, non come nemici. Solo così potremo costruire una società più giusta e solidale, dove tutti possano vivere in pace e in armonia.

Inoltre, la Pasqua ci ricorda l’importanza della fiducia nella scienza e nell’intelligenza umana. Solo attraverso l’educazione e la conoscenza, possiamo affrontare le sfide che il futuro ci presenta. Dobbiamo credere nella capacità della scienza di risolvere i problemi che ci affliggono, e dobbiamo lavorare insieme per promuovere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative.

Infine, dobbiamo ricordare che tutti possiamo essere degli eroi, in piccolo o in grande. Non è necessario compiere gesti eroici, ma basta fare la propria parte per contribuire al bene comune. E’ importante lavorare insieme, con umiltà e rispetto, per creare un futuro migliore per tutti. L’augurio di Buona Pasqua deve diventare un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro, un incoraggiamento a lavorare insieme per costruire un mondo più giusto e solidale.

La Paura del futuro dell’Intelligenza artificiale

Sono a Zagabria alla riunione europea sulla riabilitazione. In questi giorni tra le altre cose, si è discusso dell’innovazione in riabilitazione e dell’importanza dell’intelligenza artificiale per migliorare la prognosi e per potenziare la riabilitazione attraverso la robotica attraverso gli ausili, recuperare il linguaggio e molto altro. Abbiamo anche aderito a un grande progetto europeo che ha lo scopo di vedere come l’intelligenza artificiale possa migliorare la comprensione di meccanismi di recupero e predire le possibilità di contrastare la disabilità. Nella mia relazione finale ho discusso queste tematiche e le ho proposte programma di sviluppo per i prossimi mesi. Ho detto che certamente bisognava discutere e approfondire i rischi, come inserire questo sviluppo in una dimensione etica.

È stato notevole l’imbarazzo quando diversi miei colleghi europei mi hanno chiesto come era possibile che in Italia si bloccasse uno dei simboli dell’intelligenza artificiale. Ho spiegato che io stesso non mi sarei mai aspettato una cosa del genere, peraltro del tutto inutile ad arrestare un processo ormai inalienabile. Purtroppo questo modo sbagliato di affrontare il futuro avrà un unico effetto, quello di rallentare lo sviluppo e la modernizzazione della nostra bellissima Italia. È inutile dire che chi ha preso questa decisione non si rende conto che ormai l’intelligenza artificiale è in ogni piega delle nostre attività e negli ultimi mesi ha subito un’accelerazione notevole. È giusto chiarire l’eventuale abuso di ChatGPT ma l’atto censorio assume un carattere violazione della libertà. La nostra privacy l’abbiamo già violata solo iscrivendoci ai social network. Anch’io ho diverse preoccupazioni ma bloccare o ritardare lo sviluppo di questo ambito, o di altri, significa solo ritardare lo sviluppo della medicina, della riabilitazione e negare possibilità di cura. Non bisogna aver paura del futuro ma affrontarlo con quella dose di coraggio permessa dalla conoscenza.

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Teleriabilitazione passato, presente e futuro

Ho recentemente pubblicato un articolo di sintesi: Teleriabilitazione passato, presente e futuro

L’articolo discute della crescita della tele-riabilitazione, che si è sviluppata gradualmente a partire dalla fine degli anni ’90. La pandemia di COVID-19 ha dato un impulso significativo all’uso della telemedicina e della tele-riabilitazione, poiché i fornitori di assistenza sanitaria hanno dovuto trovare modi per continuare a trattare i pazienti a distanza. L’articolo sottolinea l’importanza della telemedicina e della tele-riabilitazione come parte di un sistema sanitario digitale più ampio. Sottolinea i benefici della cura a distanza per i pazienti con condizioni come ictus, lesioni cerebrali traumatiche e sclerosi multipla. L’articolo discute anche il quadro legale e regolamentare per la telemedicina e la tele-riabilitazione in Italia, comprese le recenti linee guida emesse dal Ministero della Salute e dalla Conferenza delle Regioni. L’articolo enfatizza la necessità di un sistema di registrazione sanitaria digitale completo e di messaggistica asincrona per una comunicazione rapida tra pazienti e operatori sanitari. L’articolo discute anche la metodologia e il modello organizzativo per la tele-riabilitazione, tra cui l’uso di criteri di valutazione clinica, strumenti e sensori basati a casa e misure di risultato riportate dal paziente. L’articolo sottolinea l’importanza della formazione e della ricerca nel campo della telemedicina e della tele-riabilitazione. Infine, l’articolo discute il ruolo delle società scientifiche nello sviluppo della telemedicina e della teleriabilitazione e la necessità di un cambiamento di paradigma nel sistema tariffario per la presa in carico territoriale dei pazienti.

John Pepper, una via di un paziente per migliorare i sintomi della Malattia di Parkinson

Numerosa la partecipazione all’incontro organizzato dal centro di riabilitazione di Trevi sulle strategie

di miglioramento della qualità della vita nelle persone affette da malattia di Parkinson. Erano presenti malati, i medici fisiatri, psicologi fisioterapisti. Un incontro molto stimolante quello che si è tenuto ieri sera. A Trevi si è tenuto un incontro con John Pepper, una persona malata di Parkinson che ha trovato un sistema per migliorare la sua condizione funzionale. Ha raccontato della sua esperienza, dell’angoscia dopo la diagnosi, di essersi reso conto a posteriori disegni erano iniziati molti anni prima. Inizialmente aveva pensato che facendo molte ore di palestra avrebbe migliorato, in realtà questo non è stato vero, ore di palestra corrispondevano a un peggioramento della malattia. Continua a leggere

Le bufale e facebook

Purtroppo sempre di più si vedono condivisioni di notizie incredibilmente scambiate per vere. Una delle più tipiche è la seguente: “la figlia della ForneIMGP1459ro va in pensione a 29″, chiaramente falsa ma molti commenti veri, come se la notizia fosse vera. Ce ne sono migliaia simili pubblicate in siti web dedicati come “Il Corriere della Perail Giomale“, il Lercio etc. e costituiscono un rischio non solo di
brutte figure ma un concreto rischio di infettarsi con virus o con programmi che spiano il nostro computer. Continua a leggere

La disinformazione sulla morte cerebrale mette a rischio la donazione degli organi

Il recente caso di Jahi McMath, la quale è stata dichiarata in morte cerebrale anche se il suo cuore batte ancora. Un nuovo caso Terri Schiavo negli Usa commentano i giornalisti

La madre della giovane ragazza non ha voluto sospendere la ventilazione artificiale come si fa in questi casi per permettere la donazione degli organi. Si può comprendere l’angoscia di una madre di fronte alla morte della propria figlia ma è più difficile giustificare i commenti dei giornalisti che fanno confusione con la morte cerebrale. Continua a leggere